16 maggio 2010

Blood effect


Helena premeva il rossetto sulle labbra fini.
Le avrebbe volute più grandi e morbide.
Chiuse a cuore sui giornali dei parrucchieri e vanto dei make up artists.
Disegnava attenta il contorno con una matita leggera, per adeguarlo al pallore del viso.
Lo sfondo ideale? Il bronzo accennato. Il respiro di una pelle di velluto.
Le cosce delle bionde quando agosto finisce.
Helena era chiara come un foglio carta. Una cesura nera tra le labbra rubine.
La sua bocca senza parole da dire.
Un nocciolo senza ciliegia.
Uscì dal sottovuoto del bagno e affondò tra i vestiti della gente del locale.

La musica non lasciava tempo di pensare. Ordinò una vodka liscia in inglese al bancone, per sé e per un amico inventato. Tentativo di evasione in sordina. S'allontanò zigzagando verso un'isola di luce. I bicchieri pericolosamente tra gli indici e i pollici. Poi finalmente un tavolo insperato.


Helena si mise comoda e si fece la prima vodka senza dare nell'occhio.

Una coppia ballava un soul accennato e stanco. Con i corpi aderenti come i colori di una bandiera nazionale. A fatica distolse lo sguardo. Scese dallo sgabello e s'avviò nuovamente verso il bagno.

Il bicchiere di vodka semivuoto tintinnò sul portasapone.

Helena estrasse il rossetto dalla borsetta a tracolla che barcollava sulle sua gambe esili e fini.

Si tolse le lenti per vedersi meno. Poi premette il rossetto sul labbro inferiore. Si tagliò con le unghie smaltate.

Il rossetto si ruppe come un pastello a cera. Con i palmi sudati schiacciò le briciole purpuree sul mento, le guance, il collo. Le spostò sulla fronte miste al sangue che sgorgava lento sotto la lingua.. Disegnò spasmodica lunghe righe verticali. Le dita nella vodka e sul viso. A diluire una follia di colore. Antica bandiera di una Russia nuova, una bocca carnosa e grondante. Il suo volto.

Cambia la base, il pavimento sussulta.
Ubriaco sintetizza la metro rara della notte e l'elettronica pervasiva
Helena invade lo specchio e s'osserva sfuocata.
Al centro la bocca semiaperta taglia lo sguardo rovente.
Una ferita d'arma da fuoco.
Per combattere i suoi anni patetici.

1 commento:

amelia. ha detto...

Io sono nata il 15.5.
Ma mi ha presa "Asfalto tremante".