05 novembre 2008

i pronomi naufraghi

che non riesco a pensare le storie senza i luoghi. gli ancoraggi degli articoli determinativi che si impigliano nei nostri polsi, come le graffette della pinzatrice. niente, non è niente. mi sono scottata col forno. grigliata le mani. mentre mi dicevo metti quello là, questo qui. mettimi di là. che mi riposo sdraiata. colpa dei pronomi naufraghi. senza gli appigli degli avverbi di modo.
che modi.

e oggi piove da un giorno.
che è un anno e un giorno che sono nuova e insicura.
con la fontanella aperta al centro del cranio. come i dinosauri.
gli uccellini dei nidi visti dall'alto.che urlano al cielo.
per la luce negli occhi.
colpa sua. se abbaglia.

sbaglio e sbadiglio.

e magari nemmeno ti vedo, con l'erba alta e il sole di novembre.
un anno fa c'era un sole che levati.

ed era pure domenica.
con la 133 l'università sarà sempre di domenica.
chiusa.
o solo di domenica.

non mi dimentico, nemmeno di domenica.

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