20 giugno 2010

Sarà Mago

Io non lo so chi era davvero Saramago. Però un caffé insieme a lui, balbettando in chissà quale lingua di mezzo improbabile, me lo sarei bevuto volentieri.
Fra le poche pagine che ho letto, scritte di suo pugno, ho trovato soprattutto parole e discorsi che seguitavano a rincorrersi fra loro.

Mi sono sentita piuttosto sola con i libri di Saramago.
Vi ho partecipato poco, o sono stata tenuta a distanza. Più probabile che a fatica vi sia entrata, ma solo per sbirciare dal finestrino della sala parto, e che avrei dovuto premere più forte per vedere sgorgare il latte.

Certo è che non ho smesso di leggere, ché sono stata trascinata fino alla fine, da una liana invisibile. Sul corridoio di luce diretto al tesoro che giace umido sotto la terra fredda e buia.
Tant'è.

Magia.

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